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Ortottica

La visita ortottica è in grado di diagnosticare la presenza di anomalie a carico dell’apparato neuromuscolare dell’occhio. Queste alterazioni possono trovarsi a qualsiasi livello del percorso dei nervi oculomotori. L’obiettivo della visita è di individuare un trattamento mirato al disturbo riscontrato:

I vari disordini dell’apparato neuromuscolare possono essere causa di alterazioni come: 
  • strabismo
  • alterazione della visione binoculare
  • difetti di convergenza di vario tipo (diversi dallo strabismo
  • diplopia (visione doppia)
  • ambliopia (occhio pigro)
  • anisometropia (gli occhi hanno una rifrazione diversa)
  • nistagmo (movimenti anomali, involontari e rapidi degli occhi)
  • paralisi oculare 

Come si svolge la visita ortottica
La visita ortottica viene svolta dall’ortottista, inizia con una valutazione che punta a escludere l’ipotesi di limitazioni dei muscoli oculari. Durante la visita, l’ortottista controlla anche l’acuità visiva, cioè la capacità di riconoscere lettere, numeri e simboli a una certa distanza. Successivamente, il medico passa a test più specifici che possono variare a seconda del motivo per cui si svolge la visita. 

QUANDO PRENOTARE LA VISITA ORTOTTICA?
E' importante prenotare insieme ai controlli oculistici nei primi anni di età anche la visita con l’ortottista, in modo da prevenire eventuali disturbi o diagnosticarli per tempo. Anche dopo i sei anni, qualora si verificassero disturbi di apprendimento legati alla lettura, sarebbe meglio fare un controllo specifico. 
In età adulta è raccomandabile prenotare una visita ortottica qualora si avvertissero disturbi come cefalee ripetute e costanti, visione doppia, affaticamento della vista, in particolare da vicino, bruciore agli occhi persistente che non se ne va utilizzando un apposito collirio, disagio nella lettura e nell’uso del computer. Anche la lacrimazione frequente e la sensibilità alla luce possono essere sintomi da indagare insieme all’ortottista, perché una scorretta motilità oculare può generare disagi fisici che, se trascurati, possono diventare anche invalidanti.